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56th World Artistic Roller Skating

 
 

Brasilia 2011
 

 
 

 
     
 

 
 

I componenti del CIPA e gli Ufficiali di Gara

 
     
 

 
     
 

 
     
 
English Text
   
Si ringrazia Alessandra Lunadei per la traduzione!
Many thanks to Alessandra Lunadei for the translation!
 
     
 

Brasilia: impressioni di Sara


Il singolo

Un mondiale è sempre un grande impegno!

Se gli atleti partono da una situazione di scarsa forma fisica (salti che non vengono, dischi che fanno fatica a portare a termine), bisogna accelerare i tempi di preparazione e si è molto preoccupati perché i giorni passano e non sempre i miglioramenti sono tali da rassicurare allenatori ed atleti.
Questo rende il tutto ancora più problematico; si perdono le certezze, il nervosismo fiacca le gambe, e col passare dei giorni l'incertezza si trasforma in ansia e fa peggiorare la coordinazione dei movimenti, fa cambiare (in peggio) il ritmo dei salti, fa irrigidire le gambe; improvvisamente intervengono meccanismi strani e gli automatismi dei salti sembrano dimenticati o comunque cambiati in modo tale che i salti diventano più difficili da eseguire e insicuri.

Le conseguenze fisiche negative che poi derivano da questa situazione sono frequenti, dai muscoli semplicemente contratti, agli strappi, alle infiammazioni in genere in varie parti del corpo, per non parlare di infortuni veri e propri: distorsioni ecc, che limitano la preparazione e costringono a dedicare parte della giornata alle terapie, il periodo pre-gara è una processione tra allenamenti, preparazione atletica, fisioterapisti ecc

Ma anche un atleta che parte da una forma smagliante non è detto che sicuramente manterrà la forma per un lungo periodo, a creare problemi interviene la stanchezza mentale, magari ci si concede un periodo di riposo tra una gara e l'altra e poi non si ritrovano le cadenze giuste; per quanto riguarda i salti imparati da poco spesso non si riacquista più un movimento determinante per la riuscita del salto che sembra dimenticato e si cade.

Certe volte quando i periodi di preparazione sono troppo lunghi, intervengono fattori esterni a fiaccare lo spirito e a impoverire la determinazione di voler affrontare una gara con grinta, magari relativi alla scuola o motivi sentimentali o semplicemente fisici, come una preparazione atletica non calibrata bene per il periodo, troppo pesante o al contrario con troppo pochi richiami... ed è tutto abbastanza complicato da gestire.

Non parliamo poi del problema delle piste... di chi non le ha (e sono in pochi ad averle), o di chi si allena la mattina per gareggiare la sera, o del legno e del relativo rimbalzo diverso da pista a pista per chi pattina sul cemento, o delle dimensioni della pista... sapete quanti passi in più e quanta fatica in più si fa su una pista 25x50 invece di una 20x40, e a che diversa velocità si affrontano salti, trottole e passaggi?

 
     
 

 
 

Il palazzetto Nilsen Nelson di Brasilia

 
     
 

 
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Ebbene quasi sempre noi gareggiamo su piste diverse dalle nostre per fondo e dimensioni e questo è molto difficile, non tutti hanno un grande spirito di adattamento, alcuni pur essendo preparatissimi non si trovano bene e si demoralizzano, ma certo questo è uno sport per “DURI” in tutti i sensi, qui chi non sa soffrire ha vita breve.

Quando un pattinatore conclude la sua carriera, può affrontare la vita sicuramente più preparato di molti altri perché sicuramente di battaglie ne ha fatte molte, di rospi ne ha mandati giù tanti, tante volte ha gioito, ma tante volte ha sofferto e ha pianto.

A Brasilia molte delle situazioni che ho descritto si sono verificate
Già un campionato che si svolge a fine novembre parte male: chi può stare in forma da luglio (data del campionato italiano) fino all'ultima settimana di novembre?
E' un sacrificio enorme, psicologicamente e fisicamente.
Probabilmente a Brasilia molti atleti erano stanchi ma non per questo hanno ceduto... sono dei “DURI”, hanno lottato fino alla fine.
Inoltre le situazioni avverse del clima (ha quasi sempre piovuto, soprattutto per il campionato senior) ha fatto sì che la pista fosse quasi sempre bagnata durante le gare, per cui il programma con la musica diventava una gimcana tra gli stracci messi per terra.

In qualche occasione la gara ha dovuto essere fermata per una invasione di mosche strane, cosa di cui non so dare una spiegazione scientifica... ma erano molto fastidiose!
Per la categoria junior il tempo è stato un po' più clemente, anche se comunque qualche giorno si è avuta la sospensione delle gare, ma per la senior è stato peggio .


Del resto non mi sento di parlare negativamente dell'organizzazione, i brasiliani sono stati gentilissimi, sempre col sorriso sulle labbra e pronti a venirci incontro ad ogni esigenza. Avrebbero dovuto essere solo aiutati di più nell'organizzazione da chi sovraintende alle gare ed è più esperto.
Il pubblico brasiliano, poi, è stato caloroso ed entusiasta... un pubblico meraviglioso!

Il viaggio comprendeva il volo a Lisbona e un pernottamento nella capitale portoghese, poi il giorno dopo quelle 8-9 ore di volo ed eccoci a Brasilia, città modernissima con la forma di un aereo, molto giovane e dinamica.
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
     
     
 

L'albergo che ci aspettava era stupendo, camere bellissime e piscine meravigliose, saune ecc, tutto il meglio per noi e i ragazzi, e una cucina con ogni ben di Dio, dalla churrasqueira ai dolci.
Tutto per la gioia dei nostri atleti!

 
     
     
 

 
     
 

 
     
 

Il palazzetto era bellissimo, ma aveva solo con il problema della pioggia, purtroppo.
Gli stessi spettatori brasiliani in segno di protesta durante le gare hanno aperto gli ombrelli, ma non è la prima volta che piove in pista, ricordo un campionato del mondo in Argentina dove la finale si è svolta con i secchi in pista e a Roma quando c'era umidità sulla pista.

La sfortuna però in questo caso ha voluto che a Brasilia piovesse tutti i giorni!

 
     
 

 
     
 

 
     
 

La pista non scivolava, almeno questo dobbiamo dirlo, ma aveva delle giunture un po' troppo evidenti e molte salite e discese per cui era facile trovarsi, ad esempio in una trottola, infossati al momento delle centratura, per non parlare poi delle boccole... comunque ne abbiamo avute di molto peggio negli anni scorsi, ad esempio a Kaohsiung, dove addirittura sono state sospese le gare perché gli atleti cadevano anche facendo gli obbligatori.

E appunto con gli obbligatori senior si è avuto il primo problema di pioggia, ma per fortuna non sulle boccole o sui cerchi di gara.

 
     
 

 
     
 

 
     
 

Gli esercizi liberi si sono trascinati tra una prova anticipata, una ritardata, una con la pioggia in pista e un' altra col patema d'animo: si farà o non si farà la gara?
Questo non ha fatto bene, sicuramente qualche prestazione è stata falsata per questo motivo, sopratutto per quanto riguarda la finale.
L'ultimo giorno con i programmi lunghi è stato un po' problematico.

Inoltre in una settimana di allenamento a Brasilia, avevamo praticamente provato solo una volta il programma lungo, ed esattamente la mattina della gara, perché durante il primo allenamento, la musica era stata messa dopo solo 4 minuti, quando ancora gli atleti non sapevano se le ruote andavano bene, e quindi nessuno aveva inserito i salti.
E' evidente che non è possibile stare una settimana senza provare dischi e poi fare la finale di un mondiale!


Questo è assurdo per chi è abituato a provare più volte al giorno i programmi musicali.
Forse qualche regola va cambiata e qualche programma orario migliorato, da parte di chi sta nella stanza dei bottoni!

L' ultimo giorno ci siamo trovati ancora con il problema della pioggia in pista: la gara è stata anticipata, ma poi ritardata per la pioggia, e i maschi senior dell'ultimo gruppo si sono riscaldati tre volte per eseguire il lungo e alla fine (che erano stanchissimi) hanno dovuto cambiare degli schemi dei dischi per schivare le pozze.

Sicuramente sono stati tutti bravissimi!

 
     
 

 
     
 

 
     
 

Le gare

Tutte le gare sono state, nonostante tutto, spettacolari.
Dalle coppie artistico alla danza, alla solo dance, al singolo; ancora più del solito si è vista la professionalità del team italiano, dalla cura delle difficoltà eseguite, alla ricerca coreografica, alla prestanza fisica.
Abbiamo fatto incetta di medaglie di ogni genere e l' inno italiano ha suonato quasi sempre!

Ma nonostante ciò ho visto nazioni in crescita, come Argentina, Brasile, Colombia, Cile, Uruguay, oltre alle nazioni europee Spagna, Germania, Slovenia, Francia, insomma un buon livello.
A queste e alle altre nazioni un augurio di continuare per la strada intrapresa, il nostro aiuto non mancherà!

 
 
     
 

 
     
 

 
     
 

I miei Atleti

A questo punto voglio ringraziare i miei atleti:

Chiara Colpo: convocata 10 giorni prima della gara per sostituire la sfortunata Silvia Nemesio, ha fatto una full immersion di obbligatori e libero, con quelle 7/8 ore al giorno che le hanno permesso non solo di partecipare, ma di vincere una medaglia d'argento e una di bronzo.
Lo so che è stata dura, ma ho apprezzato che non ti sei mai lamentata, anche quando eri tanto stanca e forse avresti avuto ragione di farlo.
Brava Chiara!

 
     
 

 
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
 

 
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
     
     
 

Annalisa Graziosi: purtroppo fin dal primo momento la pista ti ha creato problemi e non sei riuscita ad abituarti, è stata una gara sfortunata, ma come sempre hai testimoniato la tua passione per il pattinaggio.
Vedrai che il lavoro che hai fatto in un modo o nell'altro ti darà soddisfazione.
 

 
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
     
     
 

Debora Sbei: mia cara, tu aggiungi altri due titoli del mondo ai sette già conquistati.
Lo so che è stata dura allenarsi ai massimi livelli da luglio fino ai mondiali e sicuramente qui volevi dimostrare di poter portare a termine un programma lungo senza errori come hai fatto a Roccaraso e a Shanghai, ma le condizioni non erano favorevoli e tu eri molto stanca.
Hai però dimostrato di aver migliorato la tua presenza in pista e hai fatto capire quanta personalità hai dentro di te.
Io sono certa che il lavoro che hai fatto in questo periodo, l'intelligenza che ti contraddistingue e il tuo spirito di sacrificio ti permetteranno di superarti in futuro, anche oltre le tue aspettative, perchè non ti manca niente!

 
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
     
     
 

E' rimasto il mio amato e adorato figlio Andrea Aracu: so che volevi fare un programma lungo senza errori, come quelli che facevi ultimamente in allenamento, ti ho visto con gli occhi lucidi e qualche lacrima sulle gradinate dopo la gara, ma sei stato bravissimo, hai fatto un programma corto senza un errore, hai combattuto contro la stanchezza prima del lungo e contro le condizioni avverse della pista durante la gara per eseguire il programma come era stato montato, senza eliminare nessun passaggio, hai lottato fino alla fine, hai inserito quel doppio axel, che ti sei inventato, perché hai capito che era importante farlo, e così è stato, hai dimostrato di avere la forza e il coraggio di andare avanti: cosa posso chiedere di più a un figlio e ad un atleta? La tua medaglia di bronzo è stata il più bel regalo che ti potevi fare e che mi potevi fare.
 

 
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
   
     
     
     
 

RINGRAZIAMENTI

Finito il mondiale con due medaglie d'oro una d'argento e due di bronzo mi sento in dovere di ringraziare alcune persone senza le quali non avrei potuto raggiungere questi risultati!

Sandro Guerra per le coreografie della maggior parte dei programmi dei miei atleti: grazie per la tua genialità e competenza, che dispensi a noi con passione, e grazie per la pazienza e l'affetto con cui ci segui: il tuo aiuto è incommensurabile!
Samo Kokorovec, per le coreografie dello short di Debora alla quale ha trasmesso un po' del suo talento.
Luca D'Alisera, per il montaggio del bellissimo short di Andrea e per il bene che ci vuole e che ci dimostra sempre.
Carol Buelloni, sempre pronta a venire in aiuto, e a curare con competenza tutti gli atleti ma soprattutto il suo amato Andrea.

Devo ringraziare anche Stefano Ceccarelli, Maurizio Nannucci, Antonella Cerbai e L'Assessore allo sport di Calenzano Monica Squilloni, oltre al sindaco di Calenzano, per averci permesso di pattinare e quindi di portare a termine la preparazione dei mondiali nella loro bellissima pista, di cui devono andare oltremodo orgogliosi.
Grazie anche per esserci stati vicini, in ogni momento!

Un ringraziamento particolare anche ai nostri amici Umberto e Pina Nuti che ci hanno sostenuto e aiutato.

Grazie al Commissario Tecnico della Nazionale, che ha avuto fiducia in noi, e allo staff che ci è stato sempre vicino, insieme alla mia compagna di camera, sempre al mio fianco, Laura Ferretti.

Un ringraziamento particolare anche allo staff dei preparatori atletici, dei fisioterapisti, dei medici e del dietologo che hanno seguito i miei atleti. Grazie a tutti, il merito é anche Vostro!

E infine grazie a tutti quelli che ci hanno seguito con affetto durante la nostra trasferta da tutto il mondo, aiutandoci nei momenti più difficili, facendoci sentire il loro calore che ci ha dato tanta forza! Grazie!

 

 
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
     
     
  Alla fine di questo mondiale ci siamo dati appuntamento tra un anno ad Auckland - Nuova Zelanda. ARRIVEDERCI!  
     
 

 
 

 

 

 

 

Conteggio dei visitatori a datare dal 21 marzo 2009:

© 2007/2009 Sara Locandro

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